
Camerano, antico borgo marchigiano in provincia di Ancona, immerso nella natura del Parco del Conero è stato la città del pittore e restauratore Carlo Maratti, che visse ed operò a cavallo del Settecento, ed è la patria del Rosso Conero, vino nobile tipico della Riviera del Conero.
Sotto le strade di Camerano, si scopre una suggestiva città sotterranea, dove corre una rete di cunicoli annodati in un percorso di labirinti, grotte e nicchie scavate nell’arenaria.
Le grotte sono esplorate solo in parte, poiché vengono a scoprirsi sempre nuovi cunicoli, stanze sotterranee, ipogei, templi, gallerie ramificate su più livelli e utilizzati in diverse epoche. Si pensa che le funzioni di questa vera e propria città sotterranea fossero abitative, difensive, alimentari e rituali.
Un mondo nascosto formato da ambienti ricchi di nicchie, volte a cupola, a vela e a botte, colonne e sale circolari, il tutto ornato da simboli, bassorilievi e incisioni. Le leggende tramandate oralmente asseriscono che le grotte ci sono sempre state ma che sono state davvero ben sfruttate durante la Seconda Guerra Mondiale come rifugio, quando si doveva, per forza di cose, vivere nel sottosuolo: anche sottoterra, infatti, si poteva raggiungere con facilità ogni angolo del paese.
Fu così, che gli abitanti le organizzarono come se fossero vere e proprie case, trasferendovi beni ed oggetti della vita quotidiana ed adibendo quelli che una volta erano templi antichi scavati nel tufo a zone per le celebrazioni eucaristiche. C’erano anche gli ospedali: li avevano allestiti in grandi vani, come era il Camerone, una camera ampia e oscura da cui deriva il nome della città sovrastante.
Fonte: viaggi.libero.it
Fonte: www.turismocamerano.it
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